Rimella è un piccolo paese valsesiano situato a 1200 metri di altezza sul versante meridionale del Monte Rosa, dove quasi 800 anni fa si stabilì un piccolo gruppo di contadini pastori provenienti dal Cantone svizzero del Vallese, anche grazie alle condizioni climatiche dell’ epoca che favorirono l’attraversamento delle Alpi con le famiglie e gli armenti. Nel 1255 gli alpeggi rimellesi, di proprietà dei canonici di S. Giulio di Orta, vennero ceduti in affitto ai pastori vallesani ed il giorno di San Martino del 1256 venne istituzionalizzata per iscritto l’investitura di tali alpeggi ed autorizzata la costruzione di un mulino, segno che l’insediamento avrà carattere permanente. A testimonianza di quella originaria colonizzazione, rimangono oggi a Rimella i costumi, il dialetto ed i nomi di matrice tedesca delle numerose frazioni, disposte sui ripidi fianchi della montagna.
La lingua: la lingua di Rimella (Remmaljertittschu) è identificata come parlata tedesca appartenente al gruppo dei dialetti alemanni e conserva un vocabolario antichissimo, pur avendo incorporato gran parte della sintassi italiana. Il Remmaljertittschu è stato tramandato per via orale nei secoli e viene ancora parlato dai rimellesi più anziani. La lingua parlata a Campello Monti fino alla prima metà dell’800 è stata un tittschu derivante da quello di Rimella, ma nella seconda metà del secolo , lentamente, si è persa in modo irreversibile. Oggi quindi quando si esamina l’aspetto linguistico di Campello si fa riferimento al Remmaljertittschu.